Comunità tutelare per persone non autosufficienti

DESCRIZIONE

Servizio residenziale a carattere comunitario caratterizzata da alta intensità assistenziale, alto livello di protezione e basso livello di assistenza sanitaria. La Comunità tutelare per non autosufficienti eroga servizi a persone adulte ed anziane, non autosufficienti e/o parzialmente non autosufficienti che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse, ma che richiedono un alto grado di assistenza tutelare, con interventi prevalentemente di tipo socio-assistenziale che facilitano il recupero dell’autonomia psicofisica. La comunità è collegata funzionalmente con i servizi sociosanitari dell’Ambito, comprendenti, tra gli altri, l’assistenza medico-generica, l’assistenza farmaceutica, il segretariato sociale, l’assistenza domiciliare integrata, i centri a carattere residenziale diurno.

Il servizio può essere ubicato nella medesima unità abitativa in cui sono presenti altri servizi, secondo quanto riportato nella sezione sui requisiti strutturali.

ATTIVITA’

  • Erogazione servizi alberghieri inclusivi della somministrazione pasti;
  • assistenza tutelare diurna e di segretariato sociale;
  • assistenza notturna;
  • attività a sostegno dell’autonomia individuale e sociale tese a raggiungere il miglior livello possibile di qualità della vita dell’ospite attraverso la valorizzazione delle capacità organizzative e dei processi decisionali;
  • attività socializzanti laboratoriali e ricreative;
  • prestazioni infermieristiche.

In funzione dei progetti personalizzati di assistenza definiti per gli ospiti del servizio saranno erogate a cura delle ASL le prestazioni sanitarie (Assistenza sanitaria comprensiva di prestazioni medico – generiche – prestazioni infermieristiche e di somministrazione farmaci) costitutive dei livelli essenziali di assistenza programmata a domicilio ADI e ADP (DPCM 29.11.2001). Tali prestazioni sono equiparabili a quelle erogabili a domicilio nel rispetto del modello organizzativo del servizio sanitario regionale.

RICETTIVITA’
Massimo 64 utenti divisi in moduli da massimo 16 posti letto.

REQUISITI STRUTTURALI
Alloggi

I moduli costituiscono più comunità autonome all’interno del servizio, con la presenza di almeno uno spazio dedicato ad attività di aggregazione per gli ospiti presenti in ciascun modulo. La comunità deve essere dotata di camere da letto singole o doppie. La superficie minima delle camere da letto non deve essere inferiore:

  • per la camera singola, a undici metri quadrati di superficie netta ad esclusione dei servizi igienici;
  • per la camera doppia, a sedici metri quadrati di superficie netta ad esclusione dei servizi igienici.

Ogni camera da letto deve contenere uno o due letti (in corrispondenza della testata del letto che deve essere sempre appoggiato alla parete, in modo tale da consentire facili spostamenti agli ospiti e al personale sugli altri tre lati del letto, deve essere disposto un campanello di chiamata), un tavolino da notte per letto, un mobile armadio, un tavolo scrittoio con una sedia, una poltroncina per ogni letto. Gli alloggi devono essere sufficientemente spaziosi da permettere all’ospite di scegliere di consumarvi i pasti, accudire le proprie faccende domestiche e di trascorrere il proprio tempo libero al suo interno. Ogni camera da letto deve essere dotata di un locale per i servizi igienici. Il locale servizi igienici deve contenere il vaso, il bidet o in alternativa una doccetta flessibile a parete, il lavabo (del tipo a mensola) e la doccia con sedile (ricavata a livello del pavimento e dotata di apparecchio a telefono con flessibile); il locale, di dimensioni tali da consentire l’ingresso e la rotazione di una carrozzina, deve essere allo stesso livello della camera da letto e dotato di un campanello di allarme di corrimano di sostegno in acciaio
all’altezza di cm. 80 dal pavimento; la porta del locale deve aprirsi verso l’esterno e deve avere una larghezza minima di cm.85. Ogni modulo deve, inoltre, essere dotato di un locale opportunamente arredato per ospitare il personale in servizio notturno con bagno annesso. La comunità deve essere fornita di pavimenti antisdrucciolevoli, di interruttori elettrici visibili anche al buio e di idonei sistemi per l’orientamento, la guida e la sicurezza dei non vedenti.

Ambienti per Servizi Collettivi comuni a tutti i moduli

La comunità deve comprendere:

  • cucina e dispensa. Il servizio centrale di cucina deve essere tale da contenere tutto quanto occorre per la preparazione dei pasti in relazione ai posti totali del servizio. Si possono prevedere anche servizi appaltati o convenzionati all’esterno. Qualora i pasti provengano da un servizio appaltato all’esterno deve essere previsto un apposito locale adatto allo sporzionamento, al servizio e all’eventuale riscaldamento dei cibi, dotato di uno spazio idoneo al lavaggio ed al la custodia delle stoviglie;
  • sala pranzo. La sala da pranzo deve essere ubicata in uno o più locali appositamente attrezzati. La dimensione della sala deve essere tale da contenere un minimo di posti pari a quello degli/lle ospiti del servizio;
  • spazio multivalente. La comunità deve prevedere uno o più locali destinati alle attività giornaliere e ricreative, in cui tutti gli ospiti dei diversi moduli possono incontrarsi;
  • ambulatorio: locale per consultazioni e visite mediche periodiche;
  • palestra. Destinata all’esercizio fisico, deve accogliere l’attrezzatura minima per consentire all’ospite un’adeguata attività motoria. In uno spazio attiguo, deve essere previsto il deposito attrezzi e lo spogliatoio con servizio igienico;
  • servizi igienici. Almeno due locali per servizi igienici collegati agli ambienti per servizi collettivi, di cui almeno uno, di dimensioni tali da consentire l’ingresso e la rotazione di una carrozzina, che deve essere allo stesso livello delle altre camere, dotato di un campanello di allarme, di corrimano di sostegno in acciaio all’altezza di cm. 80 dal pavimento e deve contenere il vaso, il bidet, il lavabo (del tipo a mensola) e la vasca con sedile;
  • spazio lavanderia. Devono essere previsti gli spazi necessari e adeguati alle necessità dell’utenza per assicurare la raccolta, il lavaggio, la stiratura, il rammendo e la distribuzione della biancheria sporca e pulita, salvo affidamento all’esterno del servizio lavanderia;
  • ascensore. Nelle strutture distribuite su più di un piano, deve essere installato almeno un ascensore di dimensioni tali da consentire l’accesso di una carrozzina per disabili;
  • corridoi. I corridoi devono avere larghezza minima di 1,40 m., o, in alternativa, larghezza minima di 1 m. con allargamenti atti a consentire l’inversione di marcia da parte di persone su sedia a ruote (art. 8.1.9 del DM 236/89). I corridoi non devono presentare gradini e devono essere dotati di corrimano;
  • scale. Le scale devono essere dotate di gradini con una pedata minima di 30 cm., di un’altezza massima di 16 cm. e di corrimano su entrambi i lati. Eventuali gradini di accesso alla comunità devono essere affiancati da una rampa percorribile con carrozzella.

Il servizio può essere ubicato nella medesima unità abitativa in cui è collocata una RSA socio-sanitaria, un centro diurno socio-sanitario, una casa albergo per anziani, un centro sociale polifunzionale per anziani, un centro sociale polifunzionale per disabili, salvo quanto diversamente stabilito dalla normativa sanitaria.. In tal caso gli ambienti per servizi collettivi che possono essere condivisi tra le suddette strutture sono i seguenti, ferma restando la necessità di organizzare turni di attività qualora la capienza di alcuni locali non consenta la compresenza di tutti gli ospiti:

- cucina e dispensa;
- spazio multivalente;
- ambulatorio;
- palestra;
- i servizi igienici ulteriori rispetto ai due previsti come standard minimo.

REQUISITI ORGANIZZATIVI E FUNZIONALI
L’ammissione al servizio avviene attraverso la richiesta dei soggetti interessati che presentano domanda di accesso al servizio, personalmente o attraverso un componente della famiglia o della rete di aiuto formale o informale. Il responsabile dell servizio attiverà, contattando il MMG e l’assistente sociale, il percorso per la valutazione multidimensionale del bisogno (UVM) definita in sede di Unità di Valutazione Integrata (UVI). L’Unità di Valutazione Integrata definisce la natura del bisogno, l’intensità e la durata delle prestazioni necessarie e fissa tempi e modalità di valutazione dei risultati e, in base a ciò, predispone il progetto personalizzato. Nei progetti personalizzati viene identificata l’intensità assistenziale in funzione della natura e della complessità del bisogno.



Ufficio di Piano Ambito S5
Via La Carnale, 8
84131 Salerno
PEC: protocollo@pec.comune.salerno.it
Fax. 089 661 306

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